Il monastero, costruito tra il 1563 e il 1565, è intitolato alla SS. Trinità, e originariamente ha ospitato una comunità di monache Agostiniane.
Nel 1911, quando ormai le monache Agostiniane erano rimaste un piccolo nucleo di tre religiose, vi furono inviate alcune monache Camaldolesi, provenienti dal monastero di Arezzo.
La costruzione del monastero fu finanziata da una nobildonna di Poppi, Dianora Paolozzi, che decise di donare le sue sostanze. Il monastero sorgeva nel sobborgo di Tiggiano, un piccolo quartiere povero, dove abitavano artigiani che esercitavano l'arte del vasellame.
Nel 1911, quando ormai le monache Agostiniane erano rimaste un piccolo nucleo di tre religiose, vi furono inviate alcune monache Camaldolesi, provenienti dal monastero di Arezzo.
La costruzione del monastero fu finanziata da una nobildonna di Poppi, Dianora Paolozzi, che decise di donare le sue sostanze. Il monastero sorgeva nel sobborgo di Tiggiano, un piccolo quartiere povero, dove abitavano artigiani che esercitavano l'arte del vasellame.
Originariamente una porta del paese dava accesso al sobborgo, ma successivamente fu murata proprio per favorire il raccoglimento claustrale delle monache. Questo luogo era ritenuto ottimo per ospitare una comunità monastica, anche perché a ridosso del quartiere, si trovava una chiesetta, la quale dal 1560 era sotto la custodia della Compagnia di S. Bastiano, per passare più tardi sotto la custodia della Compagnia della Misericordia.
Al tempo della costruzione del monastero, il sobborgo era distante dal resto del paese, e il suo territorio comprendeva il Tiggiano e il Benvegnate. Allo stato attuale sia il monastero che la chiesa mostrano i numerosi rifacimenti succedutisi nel tempo, ma restano comunque tracce della sua storia e anche pregevoli e antiche opere d’arte.
Fu pregando la SS. Annunziata che Madonna Dianora decise di impegnarsi a costruire il monastero, per questo la chiesa è intitolata alla SS. Annunziata, inoltre l'Arme del monastero era il giglio (oggi visibile sul portale d'ingresso), a indicare il messaggio di fecondità, purezza e regalità che l'angelo annuncia a Maria.
Al tempo della costruzione del monastero, il sobborgo era distante dal resto del paese, e il suo territorio comprendeva il Tiggiano e il Benvegnate. Allo stato attuale sia il monastero che la chiesa mostrano i numerosi rifacimenti succedutisi nel tempo, ma restano comunque tracce della sua storia e anche pregevoli e antiche opere d’arte.
Fu pregando la SS. Annunziata che Madonna Dianora decise di impegnarsi a costruire il monastero, per questo la chiesa è intitolata alla SS. Annunziata, inoltre l'Arme del monastero era il giglio (oggi visibile sul portale d'ingresso), a indicare il messaggio di fecondità, purezza e regalità che l'angelo annuncia a Maria.