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Nel 1911, quando ormai le monache Agostiniane erano rimaste un piccolo nucleo di tre religiose, vi furono inviate alcune monache Camaldolesi, provenienti dal monastero di Arezzo.
La costruzione del monastero fu finanziata da una nobildonna di Poppi, Dianora Paolozzi, che decise di donare le sue sostanze. Il monastero sorgeva nel sobborgo di Tiggiano, un piccolo quartiere povero, dove abitavano artigiani che esercitavano l'arte del vasellame.
Al tempo della costruzione del monastero, il sobborgo era distante dal resto del paese, e il suo territorio comprendeva il Tiggiano e il Benvegnate. Allo stato attuale sia il monastero che la chiesa mostrano i numerosi rifacimenti succedutisi nel tempo, ma restano comunque tracce della sua storia e anche pregevoli e antiche opere d’arte.
Fu pregando la SS. Annunziata che Madonna Dianora decise di impegnarsi a costruire il monastero, per questo la chiesa è intitolata alla SS. Annunziata, inoltre l'Arme del monastero era il giglio (oggi visibile sul portale d'ingresso), a indicare il messaggio di fecondità, purezza e regalità che l'angelo annuncia a Maria.